14 dicembre 2013

La caduta della forma umana

Ad un certo punto l'umanità non riuscì a trovare in natura qualcosa di sufficientemente impegnativo per le squilibrate energie che deteneva in sé. Infatti quando queste iniziarono a cadere, essa cadde sempre più. L'umano invece di quietarle e dominarle iniziò ad alimentarle maggiormente fino a quando esse presero il sopravvento e divenirono molto fameliche necessitando anche di altrettante energie sgradevoli. Fu allora che sentimmo il bisogno di qualcosa di più forte. Tutto venne interferito ..la sensibilità interiore, l'efficienza del nostro organismo, la capacità emotiva e intuitiva, la sessualità, l'alimentazione e molto altro. Destabilizzando il proprio equilibrio l'umano destabilizzò la Terra intera e in verità l'equilibrio naturale cambiò tanto più a suo sfavore. Fu così che smarrì la strada per il paradiso terrestre, per continuare a tenerlo in vita; e iniziò il decadimento di quelli che un tempo sarebbero dovuti essere vocati e innamorati custodi della Terra.

Quando le prime anime un po' più evolute iniziarono a governare gli ominidi più capaci venne aperta la strada ad una possibilità autentica, il potenziale per eccellere, ma come prevedibile non eravamo pronti e avremmo dovuto intraprendere un lungo percorso di organizzazione, acquisizione e apprendimento come anche di messa a punto. In questo percorso che perdura e perdurerà per molti cicli ancora si snoda l'evoluzione delle anime umane; ovvero il loro moto, di rivoluzione e faticoso cammino terreno. Un camminare comunque illuminante e importantissimo, anche gratificante dal momento che ci attiviamo nel modo più efficace per noi stessi e per l'intera comunità di cui siamo parte.

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