01 febbraio 2016

Alimentazione vitale

L'alimentazione cruda, detta crudismo, è sempre più diffusa e conosciuta.

I suoi principi sono molto semplici: consiste nel cibarsi di alimenti crudi, che non siano ancora stati privati dei loro valori nutritivi.

Può venir facile associare l’idea di un regime che si basa su insalata e frutta, magari un po’ monotono e insapore, già i vegan non mangiano quasi niente, ma se ora che comincia a passare l’idea che l’alimentazione vegan in effetti è molto variata cominciamo anche a mangiare crudo… dove si finirà?

In realtà ci sono una varietà e una ricchezza infinite nei sapori del mondo del crudo che sarebbe meglio conoscere, a partire dal fatto che ci sono diverse maniere di mangiare crudo.

È oramai universalmente riconosciuto che la cottura uccide le vitamine, gli enzimi e molte proprietà nutritive nel cibo. Già da molto tempo si sente parlare di cotture a basse temperature, al vapore etc. proprio per preservare il più possibile le qualità nutrizionali degli alimenti. Malgrado tutte le attenzioni che si possono riservare al metodo di cottura, mangiare crudo (o al massimo cibi che non siano stati scaldati a più di 40°) è ancora la strada più sicura per assicurarci un’alimentazione ricca di vitamine e minerali.

I cibi cotti sono impoveriti o addirittura morti, senza calcolare le modificazioni cellulari che la cottura provoca e che possono arrivare ad essere perfino dannose, come per esempio la formazione di acrilammide causata dal metodo della frittura.

Al contrario gli alimenti crudi conservano intatte tutte le loro migliori qualità e chi mangia crudo è unanime nel dichiarare che con questo tipo di alimentazione ci si sente più leggeri e pieni di energia.

In linea generale è consigliato rompere un digiuno ricominciando a mangiare crudo o iniziare i propri pasti dagli alimenti non cotti, come fanno in Francia per esempio, con una bella insalata, alimento che in Italia si ha la brutta abitudine di riservare alla fine del pasto, come contorno al secondo, quando oramai lo stomaco è quasi pieno e l’appetito quasi scomparso, con l’effetto secondario di diminuire automaticamente la quantità di verdura che mangiamo, proprio in controtendenza con quello che viene suggerito e cioè di aumentare il consumo di frutta e verdura.

Durante la digestione si produce un fenomeno chiamato leucocitosi, dopo aver consumato un pasto cotto si verifica un forte aumento dei globuli bianchi nel sangue, si tratta di una reazione di difesa, come quando il corpo riceve un attacco esterno da dei microbi.

La leucocitosi può essere più o meno intensa a seconda del tipo di cottura, la leucocitosi avviene anche in seguito all’ingestione di alimenti crudi, ma in misura di molto inferiore. Più i cibi sono cotti ad alta temperatura e più il tasso di globuli bianchi aumenta. Affettati, zucchero, alcol, aceti e conserve provocano anch’essi una forte leucocitosi. Mentre consumare alimenti crudi a inizio pasto permette di ridurre il fenomeno, a condizione che i piatti cotti consumati in seguito siano comunque preparati con cotture delicate; gli stessi benefici non si avranno se gli alimenti crudi vengono consumati a fine pasto.

Se si parte dal principio che ogni essere vivente dovrebbe nutrirsi nella maniera a lui più consona si capisce che mangiare crudo è lo stile alimentare che più si confà all’uomo, in considerazione del fatto che l’arte culinaria della cottura si è sviluppata da qualche migliaio di anni, contro i milioni di anni precedenti in cui cottura non esisteva.

Se si esamina la struttura dell’uomo ci si accorge che siamo molto simili ai primati, con apparato digestivo molto lungo, denti piatti, mani adatte alla raccolta, sembra un’evidenza quindi l’essere programmati per mangiare frutti e vegetali crudi.

Un altro benefico effetto della pratica del crudismo sarebbe il risparmio energetico effettuato evitando la cottura.

Chi mangia crudo generalmente ingerisce una percentuale di alimenti non cotti che va dal 70% al 100%, alcune persone preferiscono mantenere una parte della loro dieta composta da alimenti cotti, sia per praticità, sia per una questione di gusto o di facilità nella vita sociale.

Altri preferiscono il 100% crudo, sia per motivi di salute, sia perché non sono più in grado di consumare cibi cotti senza pagarne le sgradevoli conseguenze.

Sfatiamo un mito: mangiare crudo non è privarsi di qualche cosa, ma anzi un reale piacere. Mangiare i cibi al loro stato naturale significa riscoprire il vero sapore delle cose, assaporare i piaceri semplici della vita, comunicare in maniera diretta con la Natura, accogliere i regali che questa ci offre nella loro interezza, scoprendo dei veri tesori.

Ci sono diversi modi di mangiare crudo tra i quali troviamo:

-i crudisti mangiano vegetali, crudité, frullati verdi, succhi e zuppe crude, creme vegetali, semi oleaginosi, dolci crudi, alimenti secchi etc. inventando o preparando ricette di “crucina” che possano anche imitare piatti cotti: pizze, dessert, pani, gelati; per fare ciò si servono di estrattori di succhi, disidratatori e il mercato è in ascesa per loro, vengono aperti anche ristoranti crudisti nei Paesi dove questo stile di alimentazione è più diffuso;

-i frugivori che consumano in maggior parte frutta e altri vegetali, dopo l’apparizione del libro The 80/10/10 diet del dr. Doug Graham questo regime è in aumento: 80% di glucidi, 10% di proteine e 10% di lipidi (gli alimenti grassi sono da consumarsi con moderazione e gli oli da evitare totalmente); non è previsto neppure il consumo di cereali crudi o cioccolato crudo. I vegetali vengono consumati al loro stato naturale o con preparazioni semplici come trasformazione in succhi e zuppe crudi;

-gli istintivi preferiscono consumare alimenti crudi sì, ma non trasformati affatto, non frullati, non conditi, non mescolati tra di loro e se possibile neanche tagliati o sbucciati. Questo allo scopo di poter scegliere la propria alimentazione fidandosi dell’istinto, processo che viene impedito dalla trasformazione e dal mescolare gli alimenti tra di loro. Gli istintivi scelgono i loro alimenti in base al loro profumo e smettono di mangiare quando non hanno più fame. Generalmente mangiano anche un po’ di carne proveniente da animali di sicura provenienza. I prodotti come il latte o il grano non sono considerati da questo gruppo come naturali all’origine.

L’esigenza di cucinare gli alimenti è stata dettata da varie necessità durante la storia dell’umanità: per fronteggiare un clima ostile, per riunire le persone in un rituale e celebrare il lavoro dell’uomo, si è evoluta con l’evoluzione dell’uomo in quanto ad inventiva e raffinatezza fino ai giorni nostri, ma ciononostante un’alimentazione in gran parte cruda resta quella per la quale siamo predisposti, senza gli artifici delle cattive abitudini sviluppatesi in seguito (basti pensare all’uso dello zucchero).


Mangiando crudo non finiremo di stupirci delle possibilità che questa dieta ci riserva, della leggerezza e dell’energia dalle quali ci sentiremo pervasi, i cambiamenti che avverranno nel nostro corpo e nel nostro stato d’animo saranno benefici ed inattesi, una gioia rinnovabile a piacere per ogni cellula del nostro essere.
L'intero scritto è tratto da:
http://www.promiseland.it/2011/12/28/lalimentazione-vitale/

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