13 marzo 2016

Frutti biologici e frutti naturali

Dopo essermi tanto cibato dei frutti coltivati secondo agricoltura convenzionale e intensiva venduti nella grande distribuzione dei supermercati e discount, all'ingrosso e nei fruttivendoli più 'alla moda', dopo aver riscontrato, sentito e sperimentato la forte presenza di tossine, funghicidi, pesticidi, ormoni per la crescita, farmaci vari e ogm, colture artificiali super-tecnologiche senza terra, energie negative da parte di chi ha coltivato, raccolto e manipolato i frutti, dopo aver preso consapevolezza sugli astuti processi di conservazione con i quali sempre vengono processati anche questi alimenti.. nonostante la frutta cruda sia l'alimento materiale più altamente depurante per il nostro organismo è innegabile per chi segue il fruttarismo che assumendone importanti quantità l'organismo tenderà ad accumulare comunque molte di queste tossine esogene ..quindi sì anche dai preziosi frutti.. però non bisogna demoralizzarci e mai cadere nello sconforto. Sì è vero anche le falde acquifere sono inquinate, l'aria è carica di smog e onde radio, gas industriali e strisce chimiche dovunque anche sui monti, le precipitazioni piovose sono acide... e la perfezione assoluta che rammento sempre non è mai raggiungibile, ma solo avvicinabile, ora lo sarebbe ancor meno.. L'agricoltura biologica rassicura un po' di più ma mantiene purtroppo la possibilità di usare entro una certa soglia prodotti anche carcerogeni e questo mi è stato confermato da molti produttori quindi il quadro generale è piuttosto serio ma compresi che nonostante ciò avrei dovuto provare a migliorare qualcosa.. quindi son riuscito a ridurre la quantità giornaliera (che era anche un po' troppo abbondante per la mia costituzione) così da potermi permettere almeno una maggiore qualità.. Da qualche settimana son arrivato a togliere la maggior parte dei frutti convenzionali preferendo all'incirca un 20% di coltivazione biologica certificata o non ma comunque equiparabile (alcune piccole aziende producono pari ad un buon bio ma non hanno la certificazione poiché è molto dispendiosa..), poi un 10% di frutti selvatici, spontanei o da piante abbandonate raccolti in zone poco inquinate e per il restante 70% dopo una faticosa ricerca sto provando finalmente dei produttori diretti seri di cui sento di fidarmi, parlando con alcune famiglie di contadini ho compreso che questi ultimi frutti che sto prendendo non sono certificati come biologici ma cercando loro stessi di fronteggiare i problemi sopra esposti e consapevoli dei limiti del bio questi frutti sono più che biologici, vanno ben oltre.. mi son scritto un promemoria, delle linee guida per tutti coloro che cercano come me di mangiare un po' meglio, quindi ecco cosa significa almeno per me una coltivazione che potremmo chiamare affettuosamente e con molta semplicità 'Naturale':

1- Coltivare con Amore, il contadino dell'orto e del frutteto è una Anima consapevole, coltiva prima di tutto per se stesso e per la sua famiglia, si nutre degli stessi prodotti che vende e li da anche ai figli, lo fa infatti con Amore e vocazione, ovvero ama la sua opera e ci si dedica con passione e piacere prima che per profitto.

2- Ciò che vende è solo della propria terra, non tiene anche prodotti di altri contadini e quindi può garantire davvero ciò che propone al 100%.

3- Se in un anno una certa produzione per motivi climatici o di concorrenza dal Regno Animale non viene sù come dovrebbe non compra gli stessi prodotti all'ingrosso per poi rivenderli facendo credere che siano suoi..mentendo e ingannando quindi il consumatore.

4- Se è un novizio, se non sa ancora come fare a produrre bene un certo frutto o ha poca disponibilità di terra non aumenta la varietà proposta reperendo altrove i prodotti.. perché così facendo non sarebbe più un produttore diretto, ma un rivenditore e come sopra non va bene, non mi garantisce granché.. e se come nel mio caso si è un consumatore abituale e frequente o ancor più se si stesse affrontando una cura disintossicante per una patologia grave è molto necessario potersi fidare di ciò che si mette in bocca; altrimenti verrebbe compromessa fortemente la propria salute.

5- L'agricoltore del frutteto e dell'orto conosce l'agricoltura biologica ma cerca di non approfittare delle cospique soglie di tollerabilità su veleni naturali e/o di sintesi e quant'altro comunque sempre tossici per la salute. Ricorre a strumenti naturali per difendere le colture, e cerca in tutti i modi di nutrire le piante solo con l'uso di acqua vitale e di un terreno naturalmente fertilizzato con compost organico o letame di animali tenuti e accuditi con Amore ed esclusivamente a vegetali freschi (grass feed=erba) e non da farine o artifici simili e soprattutto il terreno sui quali crescono piantine e alberi viene riposato ciclicamente e le colture subiscono la cosiddetta rotazione annuale per pemettere al terreno di rimineralizzarsi. Ha l'obiettivo di portare a vita un prodotto naturale, salubre e non guarda alla forma bella e perfetta del frutto ma alla sua sostanza intrinseca che lo permea soprattutto al suo interno. Dove riesce a lasciare intatto e vario l'ambiente di coltura è da preferire assimilandolo così ad una permacoltura spontanea e selvaggia dove è garantita la biodiversità delle specie vegetali e degli ospiti animali che in tale condizione vivono e coesistono in armonia.

6- I prezzi sono contenuti e umani.

7- I prodotti che propone sono sempre freschi e di stagione, non sono conservati con tecniche artificiali, sono appena raccolti e se lo si volesse il produttore fa visitare le colture al curioso (e attendo e sveglio!!!) consumatore. Non tiene esposti prodotti adulterati, marcescenti, eccessivamente corrotti ecc.. e quindi sarà improbabile che 'per caso' ne caschi uno proprio nel nostro sacchetto ritrovandoci a casa con un qualcosa d'immangiabile (mi è capitato più di una volta)... Inoltre i frutti dell'orto e del frutteto non vengono raccolti acerbi e maturati in celle dove vengono irrorati di tossico gas etanolo ma sono raccolti solo al giusto punto di maturazione e questo è fondamentale per avere un buon sapore, sufficiente apporto di nutrienti e di energia vitale ed evitare di incorrere in una acidificazione sanguigna che porterebbe alla demineralizzazione ossea.

8- L'azienda agricola non è di grandi dimensioni, poiché più la produzione è estensiva e intensiva e più è difficile produrre naturalmente per ragioni vitali delle piante e delle loro difese immunitarie. L'eventuale personale aggiunto è correttamente retribuito, gratificato, affiatato e complice ..quindi un'azienda a conduzione familiare sarebbe da preferire e tutto questo va a beneficio del prodotto finale perché è la realtà più vicina all'ideale ovvero all'autoproduzione casalinga e al raccolto spontaneo nella natura circostante la nostra realtà intima.

9- Il rapporto con il contadino è umano, amichevole, fraterno, alla pari, il suo animo gentile sorride alla vita e lo vediamo lavorare con il cuore anche nel servire chiunque altro benefici dei suoi frutti.

10- L'azienda agricola dalla quale prendiamo la maggior parte del cibo dovrebbe stare nelle vicinanze di dove abitiamo, o almeno il più possibile vicina perché ciò contribuire a uno stile di vita più ecologico, sostenibile ed etico.

Troppa utopia, difficile da attuare?! ..credo di no, penso sia una buona possibilità, è semplicemente ciò che ho sempre sognato e stavo cercando e a volte, anche se raramente, la sto trovando in piccolissime realtà locali dalle quali cercherò di approvvigionarmi sempre più per incentivare sia i piccoli produttori sia l'agricoltura in generale a produrre ritornando alle antiche usanze naturali e un po' più in armonia con la natura. Riuscire così per tutto l'anno penso sia fattibile, per quanto mi riguarda vedrò se mi sarà possibile.. son certo ci vorrà tanta pazienza, meno gola e ingordigia e accontentarsi di meno varietà. Dunque per onorare Madre Terra ed il Regno Vegetale i prossimi frutti verranno arricchiti e distinti da queste informazioni: ..Frutto Convenzionale..Frutto Biologico..Frutto Naturale..
-Diamond Krystall, 22/09/2013-

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