04 agosto 2012

Amare in comunione senza timori

Talvolta si sceglie di stare in coppie aperte o altre volte coppie composte da persone talmente indipendenti da essere incapaci di un perenne calore o refrattarie ad una benevola interdipendenza tale da costringere ad una superficiale vicinanza che considera il 'prezioso' distacco un modo per rafforzare l'unione che in realtà loro serve per donare sollievo poiché non vengono interferite le rispettive libertà. Certamente è un rimedio efficace contro quei sintomi che vengono dal cosiddetto mal d'Amore ovvero la causa principale di un amare scorretto, una ragionevole autonomia può essere se portata al suo estremo un rimedio utile ma non efficace in quanto l'unione è blanda, è un malessere insito nella coppia o nei singoli che non amano per spontaneo e profondo piacere e che non hanno ancora compreso la gioia del donarsi incondizionatamente scegliendo così di donarsi a patto però di non interferirsi e influenzarsi oltre un certo limite. E' sacro invece quando vi è un confronto e non una discussione, è sacro quando si scopre la forte interconnessione che sempre ci legherà al partner, e non si tratta di schiavitù ma di operare in comunione, è sacro anche l'essere una totalità che viene realizzata durante l'unione, e sacro è comprendere quanto di li in poi siamo una cosa sola pur restando a volte fisicamente separati e iniziare a scoprire di avere capacità degne dei divini creatori, e nella consapevole e profonda fusione tutto ciò viene innalzato, ed è preambolo di ciò che sarà per ognuno di noi nelle successive esperienze ultraterrene.

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