09 aprile 2013

Nulla si distrugge, tutto si trasforma

''I monaci in Tibet fanno dei mandala con la sabbia. Quando li finiscono, dopo un lunghissimo lavoro, lasciano che il vento li porti via con sé, distruggendo il frutto del loro sforzo in pochi soffi. Perché lo fanno? Per ricordarsi che tutto è impermanente.''
-filosofia orientale-

Tutto è in perpetuo movimento, anche se niente in verità può distruggersi e scomparire però può cambiare stato, forma e apparenza e per i sensi ancora limitati qualcosa può apparentemente svanire nel nulla. Non è così ma quando percepiamo di aver perso qualcosa nel quale abbiamo riposto tante energie dobbiamo ricordare che non è stato vano tutto ciò. In sordina le nostre energie resteranno e compieranno un lavoro che ora non ci trova più come protagonisti attivi, poco importa se a volte nella vita non possiamo più avere, toccare o anche solo vedere alcuni frutti delle nostre azioni; dobbiamo tenere nel cuore e sapere con convinzione che noi siamo il frutto delle nostre azioni, di ogni energia che abbiamo espresso anche se ora è distante e in cambiamento.. Dunque nulla è vano, e nell'impermanenza di questa realtà e dello stesso Universo vi è il seme per l'eternità della nostra stessa essenza, che muta e si arricchisce continuamente ed è in tale movimento che si ha l'immortalità dell'Essere e quindi di tutto ciò che è stato, che è e che sarà.

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