27 novembre 2020

Non andare e non venire

Quando una persona che ci è molto cara muore non sappiamo dove andrà, e non sappiamo se la incontreremo ancora in futuro, da qualche parte. Nell'insegnamento del Buddha si parla di non venire e non andare. Si tratta di un modo profondo di vedere se quella persona cara è ancora con noi o non c'è più. Faremo ora insieme un esercizio sul non andare e non venire. L'altro giorno ho detto che nel buddhismo si preferisce la parola manifestazione piuttosto che creazione; quando facciamo il gesto di accendere un fiammifero in realtà non siamo noi ad accendere la fiamma, ma piuttosto la aiutiamo a manifestarsi. Se si guarda profondamente in questa scatola di fiammiferi, potremo vedere che la fiamma c'è già, non la vediamo davvero, ma sappiamo che la fiamma c'è ed aspetta solo di manifestarsi.
Tutte le condizioni sono già sufficienti tranne una, e l'ultima è il movimento della mia mano.
Già da ora possiamo parlare alla fiamma e dirle: "Per favore, fiamma, manifestati". Se non ci fosse, non potremmo parlarle così. Per piacere, aiutatemi a parlare alla fiamma ed ecco la risposta della fiamma: vedete, la fiamma si è manifestata, starà un pochino con noi e poi se ne andrà.
Ora parliamo di nuovo alla fiamma: "Cara fiamma, da dove sei venuta? Dove sei andata, mi manchi tanto". Nello stesso modo una persona che ci è molto cara si è manifestata ad un certo punto della nostra vita e poi è andata via. Crediamo che prima che apparisse non esisteva, e che dopo la sua scomparsa non esiste più perché abbiamo la nozione di essere e non essere.
Qualifichiamo il prima della manifestazione come non essere e la manifestazione come essere.
Poi, dopo la cessazione della manifestazione, è di nuovo un non essere. Secondo il Buddha questi due concetti non possono essere applicati alla realtà. Prima che la fiamma si manifesti non si può chiamarla "non essere", e quando si manifesta è sbagliato considerarla "essere". Infine quando la manifestazione cessa di nuovo sbagliamo dicendo che non è.
Secondo il Buddha, quindi, la natura della fiamma non è né essere, né non essere. La vera natura della fiamma è libera dalla nozione di essere e non essere. Nell'insegnamento del Buddha, "essere e non essere non è questo il problema". Nirvana è l'assenza di tutte le idee, comprese quella sull'essere e non essere. Chiediamo allora alla fiamma: "Da dove sei venuta?", e se ascoltiamo profondamente la fiamma ci dirà: "Caro amico, non sono venuta da nessun luogo, quando le condizioni sono sufficienti mi manifesto. E andrò ovunque, non importa dove, quando le condizioni non saranno sufficienti.
Cesserà la manifestazione, ma non andrò da nessuna parte". Possiamo comprendere l'affermazione fatta dalla fiamma e possiamo comprendere che la natura della fiamma non è né andare né venire. La realtà è libera dalle nozioni di essere, non essere, andare e venire.
Quando ci capita di perdere qualcuno molto vicino, vi prego, praticate nel modo suggerito dal Buddha. Potrete toccare davvero la sua presenza se eliminerete le nozioni di essere e non essere, andare e venire.
-Thich Nhat Hanh-

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