24 marzo 2021

Libertà

..in Centro e Sud America si chiama “caravana”, lei mi dice che gli piacerebbe tanto vivere in camper assieme a me ed io mi rammento all’istante dei miei fratelli e sorelle nomadi. Mi rammento di quando vedo un camper in periferia, sul ciglio della strada, è abitato, vedo luci al suo interno, profumi speziati e musiche arabeggianti, altre volte in tranquille aree di sosta, parcheggi defilati lontani dal troppo passaggio di vetture e persone, a volte di mattina quando ci si sveglia, a volte in pausa pranzo, a volte la sera all’energia del tramonto… non sono i soliti Rom, zingari o nomadi che si vedono elemosinare e mendicare per le strade delle nostre città, e non sono nemmeno turisti di passaggio, nemmeno italiani che hanno perso la casa e si ritrovano a sopravvivere in una casa mobile per loro triste, una soluzione per loro disperata… Ma non sono nemmeno italiani che per darsi una parvenza di libertà e di spirito d’avventura fanno una zingarata restando però nei loro lussi, agi e proprietà per tutto il resto dell’anno.. No questi sono autentici; questi li senti ridere con piacere, questi vogliono vivere tutta questa vita sulla strada, la loro vita ruota attorno alla loro casa mobile, ma non vivono in quei campi rom dove sorge sporcizia disagio e delinquenza, sono un mondo a parte, spesso un solo camper, a volte due o al massimo tre… si spostano spesso secondo le loro necessità, e il camper non è un rottame ma una casa per loro decorosa perché pur guadagnando poco quell'abitazione economica è tutto quel che hanno e la tengono per bene. Fanno qualche centinaio di metri, accostano lungo un giardino e aprono lo sportello, la porta di casa, escono correndo 4 bambine saltellanti e piene di gioia, di energia, sono vestite in modo usuale, non le potrei distinguere se fossero in una scuola con la loro classe se non fosse per il colore caldo della loro pelle, i gioielli che decorano i loro corpi, lo sguardo luminoso e una libertà che i bimbi nostri si sognano, sembrano istruite ma senza alcuna oppressione, la mamma non ha gli abiti convenzionali degli zingari di città, cura la casa e i figli, se lavora gli dedica pochissimo tempo, forse è una cartomante o una chiromante, il padre è un lavoratore e in casa e in famiglia si prodiga per i lavori più faticosi e duri. Mi ricordano i nomadi del deserto africano, o i nomadi del Centro America, o magari i nomadi circensi. Ma non vivono come eremiti, a loro modo si sono integrati e portano la loro cultura dentro se stessi senza vergogna alcuna dinanzi al materialismo imperante. E ogni volta che li incontri puoi sentire la loro libertà, la loro magia, la loro forza, non sono persone disperate ma anime con il loro stile di vita on the road, dignitoso, sorridente, sereno, libero; ne vanno orgogliosi. Per loro i figli sono la ricchezza più grande, non pensano a quanti sacrifici siano necessari per loro e quanti sacrifici dovranno fare i loro figli, no perché son talmente semplici che non si fanno tutti questi problemi e crescono la famiglia che sono in un camper, in una casa mobile, mi ricordano molto gli indiani d’America con le loro tende. A me questi nomadi piacciono, li ammiro, non rubano e non molestano; sono giostrai, venditori di fiori, musicanti, artisti circensi.. Quando li incontro cerco di sentire la loro Anima, la loro essenza più bella e lucente. ..buon passaggio nel nuovo anno 2018 a chiunque mi legge, auguri con tutto il cuore per tanto bene, salute, serenità e Amore.
-Diamond Krystall- (31-12-2017)

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