La religiosità è la circonferenza e la spiritualità è al centro. La religiosità ha qualcosa della spiritualità, ma solo qualcosa, una vaga radianza, come il riflesso nel lago della notte stellata, della luna piena. La spiritualità è la realtà, la religiosità è il suo frutto.
Una delle più grandi sfortune che sono accadute all’umanità è che alla gente è stato imposto di essere religiosa e non spirituale; per cui le persone cominciano a decorare la loro circonferenza e a coltivare il carattere.
Trasforma il centro, quella è spiritualità. Spiritualità è una rivoluzione interiore; di certo agisce sul comportamento, ma solo come conseguenza: sei più presente, più consapevole, naturalmente le tue azioni sono diverse, il tuo comportamento ha una qualità diversa, un sapore diverso, una bellezza differente, ma non è vero il contrario! La spiritualità appartiene al tuo essere essenziale e la religiosità solo all’esteriorità: azioni, comportamento, moralità; è formale, sociale. Una persona spirituale non appartiene ad alcun credo, a nessun dogma, non può appartenere a nessuna chiesa.
Io non vi insegno la religione, io vi insegno la spiritualità… che è ribellione, il ruggito di un leone.
-Osho-
11 aprile 2018
Spiritualità come centro dell'esistere
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