Un bambino si meraviglia dell’esistenza delle cose e prova stupore, davanti a ogni tramonto. È lui il destinatario di molte dottrine dello spirito. Il bambino è spontaneo e assai vicino all’origine dell’Universo, ineffabile, inaccessibile agli intellettuali. Da qui il monito dei maestri a recuperare mentalmente la condizione della fanciullezza, in cui non si era condizionati da ideali culturali né dalla frenetica ricerca del successo. Giocando il bambino manipola il mondo, in stretto contatto con la naturalezza. Eppure non lo ferisce: non altera l’equilibrio delle cose. Anzi lo lascia com’è, permettendo all’esistenza di conservare il senso del mistero.
-Leonardo Vittorio Arena-
18 aprile 2021
Meraviglia e stupore
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