È certamente un popolo strano quello che designa l’ieri e il domani con la stessa parola, che non ha un verbo per tradurre il termine “avere” (bisogna comporlo con “a me è, a te è…). Un popolo nel quale non esiste il concetto di eredità nel quale non esiste la scrittura, ma soltanto la tradizione orale. Tutto questo non ha impedito però la nascita di una cultura, di svariate espressioni artistiche dalla musica alla letteratura. Senza scrittura, ma con molto da raccontare - Presso i Rom la trasmissione della memoria è affidata alla tradizione orale. I Rom, infatti, non hanno una propria scrittura e non stupisce che manchino testi, racconti, canzoni e poesie se non quelle tramandate da padre in figlio. Dice una loro canzone: "Il gaggiò (come definiscono i non Rom) lavora sempre, sperando di diventare qualcosa e sperando così, muore. Poi ha fatto le leggi. La libertà è bella: vai dove vuoi"
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31 gennaio 2024
Vai dove vuoi
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