Sulla linea di confine che sta fra “buon senso” e “luoghi comuni”, vigila l’essere umano che ha scelto la dimensione dell’essere e non quella dell’avere, la prospettiva dell’osservazione e della riflessione e non quella prevaricazione e dell’indifferenza.
L’eccesso di specializzazione, l’azione basata sul calcolo, la mancanza di fraterno senso di condivisione, che spesso si arricchiscono di tanti luoghi comuni, portano a quell’atrofia interiore che è l’anticamera della depressione e della sofferenza psicologica. Il buon senso invece suggerisce misura, riflessione, meditazione, amore disinteressato.
-Società Teosofica-
01 maggio 2024
Dimensione dell'essere
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