Prendiamo due mele della stessa varietà, ma la prima da agricoltura convenzionale, e la seconda coltivata con un sistema più naturale.
La prima cosa che salta all'occhio è la differenza di pezzatura e la forma. La prima è più grande e perfetta, la seconda se è veramente naturale è più piccola e spesso presenta molte imperfezioni.
Nell’agricoltura convenzionale attraverso l’aiuto di porta-innesti forti e vigorosi vengono innestate piantine selezionate per motivi prettamente commerciali e quindi indebolite dalla selezione. Queste però fruttificano con frutti molto più abbondanti sia in quantità che in grandezza.. perdono invece in qualità.
Cosa viene perso?
Molti nutrienti, primi fra tutti i sali minerali che vengono così diluiti dal povero albero in più frutti, in più polpa e buccia degli stessi! Questo accade perché la pianta ha una certa riserva vitale annua che per natura gli permette di produrre una certa quantità di frutta in rapporto ad una sufficiente qualità del frutto stesso e dei semi contenuti, quando questo processo viene corrotto dalla manipolazione umana si ha una degradazione del rapporto quantità/qualità deciso ai posteri dalla pianta che stimolata da prodotti farmaceutici non potrà più produrre frutti ricchi e nutrienti come avrebbe fatto invece se fosse stata lasciata seguire i propri ritmi vitali. Vengono così incrementati i liquidi contenuti nei frutti attraverso astute tecniche che li gonfiano e aumentano la diluizione già iniziata dalla manipolata creatura, tutto questo ‘frutta’ maggiormente ai produttori agricoli ma non certo a noi consumatori interessati al benessere.
Come per gli altri percorsi alimentari anche nel fruttarismo, nel crudismo vegetale e similari è meglio puntare sulla qualità più che sulla quantità. In quanto cercare di sopperire alla carenza nutrizionale mangiando maggiori quantità da come risultato, a parer mio, solamente un eccessivo affaticamento e stress dell’organismo, anche il centrifugato, il succo, non è la soluzione ideale in quanto privato del naturale fitocomplesso attraverso il quale ogni sistema digerente si dovrebbe trovare ad estrarre nutrienti ed energia, fitocomplesso per il quale è naturalmente predisposto.
Allo stesso modo per i più spirituali, e per chi tiene conto della vitalità dell’alimento più che delle sostanze in esso contenute va ricordato comunque che l’energia accumulata nel frutto ha due caratteristiche fondamentali:
-intensità
-qualità
L’intensità dell’energia delle due mele che ho preso in esame potrebbe anche essere uguale se vengono dalla stessa regione geografica, se vengono raccolte allo stesso momento di maturazione e se vengono conservate allo stesso modo... ma ciò che varierà sarà la qualità in questo caso dovuta in gran parte dalla diversa costituzione del terreno e quindi dal tipo di agricoltura che include trattamenti, tecniche di potature, dedizione al lavoro ecc. La prima mela trasporta in se e veicola nell’organismo una informazione energetica non ricca qualitativamente poiché le cellule che la emanano sono cellule stressate e innaturali e l’eventuale soluzione di mangiarne in maggior quantità non è efficace in quanto una energia scorretta non può essere risolta aumentandone in quantità.. anzi i danni aumenterebbero esponenzialmente.
Gli accorgimenti che consiglio sono questi:
1- Procurarsi frutta il più possibile di qualità.
2- In entrambi i casi cercare il più possibile di mangiare con Amore, amare il pasto di cui ci stiamo nutrendo, rendere grazie nonostante le tante difficoltà della nostra Era, cercare quindi di correggere attraverso la propria buona energia quelle emanazioni che altrimenti andrebbero a disturbare le cellule di cui è composto il nostro corpo.
-Diamond Krystall 26/2/2012-
17 luglio 2013
Considerazioni per tutti gli amanti della frutta
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