28 luglio 2014

Esseri dipendenti dalla tecnologia, 1° parte

Ci son sempre meno persone capaci di stare senza fare niente..forse solo tra gli anziani resta più comune questa abilità. Li vedi ancora a sedere fuori dalle loro case a guardare l’infinito oltre la loro semplice quotidianità e umile dimora, in silenzio, oppure alla terrazza o affacciati sul balcone guardando chi attraversa la loro vita così dignitosa e libera, o ancora a camminare con mani libere e mente sgombra di ogni zavorra. Molti dei giovani invece, anche quando non hanno impegni particolari, per stare bene necessitano ormai di continui stimoli come se fossero divenuti incapaci di stare con se stessi..e li vedi con ogni sorta di apparecchio tecnologico come se non potessero più farne a meno, questi sono divenuti oramai vere e proprie estensioni del proprio apparato sensoriale e con una frenesia sconcertante ne facciamo un uso spropositato; sono congegni per integrare in una forma umana ancora poco conosciuta parti sostitutive o integrative piene di tecnologia artificiale. C’è un mondo di pace e quiete che pochi riescono ancora a vivere ..e poco importa se la tecnologia ci è stata ed è comunque di aiuto per sopravvivere in situazioni estreme, non lo è più nel momento che diveniamo dipendenti da essa quando potremmo benissimo farne a meno, quando ne facciamo un uso sconsiderato e inappropriato, eccessivo, siamo andati troppo oltre e l’umanità di questa ‘nuova era’ ha già scelto. Ha scelto gli impianti biomedicali, i microchip, la realtà aumentata tramite lenti a contatto elettroniche, gli auricolari innestati all’interno dell’orecchio per essere sempre in contatto con qualsiasi fonte audio, l’umano sta diventando sempre più meccanico, sempre più simile ad un automa metà umano e metà macchina, in un futuro non troppo lontano la macchina umana spegnerà le luci col pensiero, accenderà gli elettrodomestici e eseguirà molti altri compiti in modo simile ma non per via naturale e spirituale, essa diverrà totalmente dipendente dalle macchine, l’umanità e le macchine grazie al progresso dell’informatica e della biotecnologia instaureranno una connessione perpetua che per alcuni sarà addirittura rischiosa da fermare tanta sarà la dipendenza alla quale saranno soggetti.

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