Similmente al crudismo praticato in altre alimentazioni (onnivora, carnivora..) anche il crudismo vegan ha bisogno di un periodo nel quale l'individuo si immunizza e riesce a gestire ogni componente viva che si può trovare nel buon cibo. Sì perché se la scelta vegetariana e ancor più vegan cerca per quanto possibile di tenere un buon comportamento anche col regno animale è inevitabile che una vita meno sterile comporti la condivisione della propria vita con tanti microrganismi presenti su frutta e verdure, di piccoli o microscopici animaletti, ma anche di lieviti, muffe, funghi, batteri ecc.. alcune volte queste presenze non sono classificate nel regno animale ma nemmeno nel regno vegetale, sono forme a se stanti, e può capitare anzi sarà inevitabile che entrino nel nostro organismo mentre ci nutriamo. Da crudisti saremmo esposti a tutta questa componente brulicante di vita, a differenza della comune alimentazione chi cerca di alimentarsi naturalmente non si ciba di alimenti sterilizzati ma di cibi assai pregni di vita. Il nostro organismo è capace di gestire tutte queste presenze invisibili che in realtà non sono per niente scomode e fastidiose ma sono importanti perché aiutano a sintetizzare nel nostro corpo importanti vitamine come ad esempio la B12 e molte altre vibrazioni che la scienza ancora non ha nemmeno individuato, ma anche a creare un corretto ambiente interiore ricco di fermenti, enzimi, flora batterica.. Chiunque pratichi il crudismo diverrà sempre più capace a gestire correttamente gli alimenti crudi naturali (ovviamente non le carcasse di animali morti e altri rifiuti di scarto considerati innaturali per la nostra alimentazione) perché il nostro apparato digerente è fatto proprio per questi cibi vitali, frutta soprattutto ma al momento del bisogno anche verdure e quant'altro sia commestibile nell'alimentazione naturale. Qualsiasi situazione iniziale si trovi a vivere chi opera il crudismo non è altro che una disintossicazione e un ritorno alla corretta funzionalità iniziale. L'immunizzazione non è altro che la ritrovata forza umana che sa gestire la natura circostante. Ecco che crolla ogni utopia in merito al vegetarismo o al veganismo, quelle utopie che vorrebbero riuscire a non ledere più alcuna vita animale; ciò non potrà mai avvenire, quello che conta invece è vivere la propria scelta alimentare come un esempio di migliore vivere nei confronti di tutta l'esistenza. Quindi pur sapendo delle inevitabili conseguenze che la nostra vita avrà sugli altri regni occorre comunque cercare di comportarci nel miglior modo possibile, con tatto, sensibilità e rispetto verso ogni altra forma di vita che incontreremo. Così la natura ci aiuta, così collabora con noi, immergendoci in essa senza timori né paure, nutrendoci con essa quando necessario, evitare ovviamente ogni situazione di malasanità e quindi operare per migliorare il nostro ambiente troppo spesso inquinato da sostanze biologiche e chimiche ma lasciando che la natura amica ed ecologica possa vivere e fiorire tutt'attorno a noi.
25 dicembre 2013
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